Marilisa Dimino: La visione della morte nella Danza Macabra di Tiziano Sclavi [abstract presentato in occasione del convegno "Cultura visuale in Italia"]
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 Sul finire del medioevo, a partire dal XII secolo circa, l’atteggiamento dell’uomo europeo verso la morte appare mutato. Tale svolta nella mentalità reca un segno caratteristico: cominciano a diffondersi massicciamente, nelle arti figurative, le immagini ripugnanti di cadaveri danzanti in stadi più o meno avanzati di putrefazione. Si diffonde dunque l’iconografia della Danza Macabra, nel quadro di un’esperienza particolarmente violenta della morte (l’osservazione dei corpi delle vittime dell’epidemia di peste del trecento), soprattutto se messa a confronto con un vivere che pareva fattosi molto più facile e dolce rispetto ai decenni precedenti.    

La visione della morte nella Danza Macabra di Tiziano Sclavi