Disposizioni per una vita pacifica
EVENTI



 Un progetto di Michele Clementelli, Gigi Gherzi, Marta Marangoni, Antonella Piccolo
Regia Gigi Gherzi
Selezione musiche Francesco Picceo
Elementi di scena Giorgia Aggio, Mariuccia Roccotelli

Attori-Autori  Giorgia Aggio, Moreno Agnella, Paola Bechis, Elisabetta Bernardi, Maria Borgato, Michele Clementelli, Raffaella Crisafulli, Davide Del Grosso, Vincenzo Delledonne, Paola Piacentini, Antonella Piccolo, Barbara Piovella, Cristina Quartataro, Rossella Raimondi, Giovanna Ranieri, Mariuccia Roccotelli, Antonella Spina, Giulio Valentini, Anna Zaffaroni

“Teatro degli Incontri”, con questo spettacolo, ha voluto incontrare il buio, la chiusura, il disprezzo e l'insofferenza dell'altro, il buco nero dei rapporti che mancano, che più non si cercano, di cui si pensa potere fare a meno. Ha voluto chiedersi ragioni e radici profonde di quegli atteggiamenti che portano a chiusure e razzismi, di quell'avvitarsi della città su se stessa, sempre più scenario freddo per le vite, segnate dalla fretta e dal rancore, con le vie diventate puri assi di percorrenza, di quell'esaurirsi di quell'esperienza dell'urbano e del convivere che è stata l'esperienza fondante della città moderna.
Nel farlo abbiamo incontrato Franz Kafka, una volta in più profetico e visionario analizzatore dei meccanismi e dei dispositivi che regolano la vita diventata orfana di certezze, di punti di riferimento, di rapporti con gli altri. La sua talpa, chiusa orgogliosamente nella sua tana, innamorata della sua prigione, pronta a dare la vita pur di difendere il suo (impossibile) isolamento, ci ha raccontato molto di noi.
E ognuno degli attori-autori ha cominciato a rispondere alla talpa raccontando le proprie visioni ed esperienze di solitudine, di negazione dell'altro, di rintanamento, affondando impietosamente le dita all'interno della ferita che ci accompagna tutti.
L'incontro con lo spettatore, in questo lavoro, si fa, rispetto al passato ancora più radicale. Lo spettatore è invitato a condividere con gli attori la domanda sulla natura della tana e della prigione, a vivere la caduta rovinosa di tutte le mitologie della solitudine e dell'isolamento, insieme con Kafka e con le parole degli attori-autori vive lo sberleffo ironico a tutte le ideologie dell'io auto-sufficiente e dell'individualismo che hanno accompagnato queste nostre vite urbane. 
Entrare nelle tane, senza paura del buio, per creare anticorpi e pratiche d'incontro, questo è stato il senso del nostro percorso.

Grazie a: Don Nicola Porcellini, Silvio Tursi, Stasia Grella, La Scighera, Comteatro Corsico
e a tutti coloro che hanno partecipato al nostro percorso teatrale: Marzia Alati, Barbara Apuzzo, Valeria Bovè, Eva Carugati, Alice Covelli, Monica Dragone, Davide Garofalo, Daniela Miceli, Silvia Molteni, Roberto Pellizzari, Laura Pirrotti, Veronica Saba, Silvia Selva, Antonio Serra