PRIN 2009 | Letteratura e cultura visuale
RICERCHE



PRIN. Programmi di rilevante interesse nazionale 2009
Letteratura e cultura visuale

(english version below)

 

La ricerca – proposta dalle unità di Palermo (prof. Michele Cometa) e L'Aquila (prof. Massimo Fusillo) integra e sviluppa quella condotta a termine con il PRIN 2005 (Letteratura e cultura visuale: dall'era prefotografica all'era del cinema) – intende adesso porre le basi teorico-metodologiche per uno studio comparato di letteratura e immagini concentrandosi sulla questione teorica di maggiore rilievo: le omologie che si instaurano tra testi letterari e immagini. Si tratta cioè di indagare sulle trasformazioni che i media della visione e le immagini hanno prodotto nei testi letterari tra Settecento e Novecento e, per converso, sul contributo che ha dato la letteratura - sia a livello poetologico che tematologico - per la costituzione dei paradigmi culturali e sociali che presiedono e a volte determinano la genesi delle immagini (nonchè la loro distribuzione, circolazione e ricezione). 

Partecipano alla ricerca: Michele Cometa, Massimo Fusillo (coordinatori), Silvia Albertazzi, Gian Piero Piretto, Clotilde Bertoni, Roberta Coglitore, Valentina Mignano, Valeria Cammarata, Gianluigi Simonetti, Luca Zenobi, Anna Scannavini, Giulio Iacoli. 

La ricerca sugli intrecci tra letteratura e cultura visuale (pittura, illustrazione, fotografia e cinema) ha ormai una consolidata tradizione internazionale e notevoli ricadute anche in Italia. Soprattutto le filologie nazionali (germanistica, anglistica, francesistica, slavistica etc.), nonchè gli studi di teoria della letteratura e letteratura comparata, hanno ampiamente recepito e sviluppato gli stimoli internazionali, sia sul piano teorico che su quello applicativo. In particolare negli ultimi decenni del Novecento si è assistito ad una ripresa del dibattito sulla “reciproca illuminazione tra le arti”, stimolato ovviamente dal ruolo sempre crescente che le immagini hanno “per” la letteratura, “nella” letteratura (il problema di produzioni esplicitamente intermediali) e nel “sistema-letteratura” (distribuzione, circolazione etc.).

Su questa consolidata e fertile tradizione di studi si innesta oggi, almeno a partire dal celebre “Visual Culture Questionnaire” apparso sulla rivista “October” nel 1996, una considerevole tradizione disciplinare che coniuga studio delle letterature (con forte prevalenza degli approcci comparatistici e transnazionali), visualità e media. La “Visual Culture”, o i “Visual Studies”, sono ormai una disciplina con ampie ricadute istituzionali che tiene conto della più tradizionale ricerca sull'ékphrasis e nel contempo la amplia considerando non solo le immagini tramandate dalla tradizione pittorico/scultorea sette-ottocentesca ma anche quelle prodotte dalle “nuove tecnologie”: dalla fotografia al cinema, dalle immagini digitali alla videoart. La “Visual Culture” contemporanea è per altro interessata ad uno studio contestuale delle immagini, dei mezzi che le producono (tipicamente i media, ma anche i dispositivi della visione più tradizionali) e delle forme della loro ricezione (lo sguardo individuale e collettivo).
La ricerca integra e sviluppa quella condotta felicemente a termine dal PRIN 2005 (Letteratura e cultura visuale: dall'era prefotografica all'era del cinema) (Università di Palermo, Università dell'Aquila e Università di Bologna) volta ad accertare il rapporto - sia sul piano poetologico che tematologico - tra letteratura e i dispositivi della visione dall'era prefotografica all'era del cinema. La ricerca precedente (PRIN 2005) ha prodotto una prima ampia panoramica - concretizzatasi in nove volumi e nel sito www.visualstudies.it - sul ruolo dei dispositivi ottici che vanno dalla camera oscura alla fotografia, dalla lanterna magica al precinema.
La nuova ricerca intende adesso porre le basi teorico-metodologiche per uno studio comparato di letteratura e immagini concentrandosi sulla questione teorica di maggiore rilievo: le omologie che si instaurano tra testi letterari e immagini. Si tratta cioè di indagare sulle trasformazioni che i media della visione e le immagini hanno prodotto nei testi letterari tra Settecento e Novecento e, per converso, sul contributo che ha dato la letteratura - sia a livello poetologico che tematologico - per la costituzione dei paradigmi culturali e sociali che presiedono e a volte determinano la genesi delle immagini (nonchè la loro distribuzione, circolazione e ricezione).
È un'indagine decisiva sia sul fronte della teoria letteraria e della comparatistica, da sempre interessate ai rapporti tra verbale e visuale, sia sul ruolo che la letteratura può e deve avere nell'ambito degli studi culturali e delle scienze della comunicazione. Si tratta in definitiva di riaprire e sviluppare il dialogo che l'indagine letteraria - senza abdicare alla sua specificità scientifica e in concerto con le sue naturali ricadute didattiche - può e deve avere con la società della comunicazione e dell'immagine. In quest'ottica lo studio comparato di alfabetizzazione letteraria e alfabetizzazione visuale può contribuire a ribadire il ruolo delle letterature nazionali nella costituzione di paradigmi interpretativi della società in cui viviamo, non isolando i testi dal contesto più ampio e fecondo dello studio delle culture e dei media.

Obiettivo specifico della ricerca sarà pertanto quello di affrontare il rapporto tra vari tipi di immagini d'arte (pittura, grafica, illustrazione, fotografia e cinema) e il testo letterario.

 


 

Research concerning the interrelation between literature and visual culture (visual arts, illustration, photography and cinema) is by now a well-established international tradition showing remarkable progress also in Italy. National philologies especially (German, English, French, Slavistic etc), theory of literature and comparative literature, have amply acknowledged and developed international stimuli both on a theoretical and on an applicative plane. In the last decades of the XXth Century, in particular, we have witnessed a renewal of the debate on the “reciprocal illumination among arts” obviously encouraged by the still growing role that images have “for” literature, “in” literature (the problem of explicitly intermedial productions) and in the “system of literature” as a whole (distribution, circulation etc.).

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Partecipants: Michele Cometa, Massimo Fusillo (coordinatori), Silvia Albertazzi, Gian Piero Piretto, Clotilde Bertoni, Roberta Coglitore, Valentina Mignano, Valeria Cammarata, Gianluigi Simonetti, Luca Zenobi, Anna Scannavini, Giulio Iacoli. 

Starting from the well known “Visual Culture Questionnaire” that appeared in the review “October” in 1996, a considerable disciplinary tradition joined this already consolidate and fertile tradition of studies. This combines the study of literatures (with a strong prevalence of comparatistic and transnational approaches), with vision and media. “Visual Culture”, or “Visual Studies”, represents by now a discipline with wide institutional effects that takes into account the most traditional research on ecphrasis and develops the field by considering not only the images transmitted by the XVIIIth and XIXth centuries pictorial/sculptural tradition, but also those images produced by the “new technologies”: from photography to cinema, from digital images to videoart.

Nevertheless contemporary "Visual Culture" is also interested in a study of the images in contexts, of the media producing them (but also most traditional optical devices) and of their reception (the individual and collective gaze).

The research integrates and develops the research happily completed by PRIN 2005 (Literature and visual culture: from the pre-photographisc age to the age of cinema) (Palermo, Bologna, L'Aquila) serving to verify the relationship - both on the poetological and on the thematological plane - between literature and vision/optical devices from the pre-photographic era to the era of cinema. The previous research (PRIN 2005) has produced a first broad overview - concretized in nine volumes and in the website www.visualstudies.it - on the role of optical devices in literature going from the camera obscura to photography, to the magic lantern and pre-cinema. The new research intends to lay the theoretical-methodological foundations for a comparative study of literature and images concentrating on the  most important theoretical issue: the "homologies" established between literary texts and images. That is to say, it is a matter of investigating the transformations that the visual media and images produced in literary texts in the eighteenth to twentieth centuries and, vice versa, the contribution that literature made - at both the poetological and thematological levels - to the constitution of the cultural and social paradigms that preside over and at times determine the genesis of images (as well as their distribution, circulation and reception).

This investigation is decisive both for literary theory and for comparative literature studies, which have always been interested in the relations between verbal and visual and to understand the role that literature can and must have within both cultural studies (Cultural Studies/Kulturwissenschaften) and media studies. In short, it is a matter of helping to re-open and develop the dialogue that literary investigation - without foregoing its academic specificity and in agreement with its natural teaching effects - can and must have with the communication and the image society.

In this outlook the comparative study of literary and visual literacy can help to confirm the role of literatures in the constitution of paradigms interpretating the society we live in, not isolating texts from the broader and more fertile context of the study of cultures and media. The specific objective of the research will thus be to address different kind of art images (e. g. paintings, illustration, graphic, photography and cinema) and literary texts.