American Association for Italian Studies conference 2014
CALLS



Quest'anno l'Italian Art Society è lieta di presentare tre sessioni di studio all'interno della conferenza annuale dell'American Association for Italian Studies, che avrà luogo a Zurigo, Svizzera. 

Due sessioni affrontano il tema della fotografia, la terza di architettura nella prima modernità.

 

Sessione 1

Fotografia e potere

 

organizzazione: Marco Andreani (Macula, Centro Internazionale di Cultura Fotografica), Marco Purpura (Balthazar, Polo di Studi sul Cinema)

Sponsor: Italian Art Society

 

Per mezzo secolo dalla sua invenzione, la fotografia è stata considerata un mezzo per l'accurata riproduzione della realtà. Durante il ventesimo secolo la critica ha ampiamente contestato la "trasparenza" del mezzo in questione e la sua pretesa oggettività. Lungi dall'essere un mezzo adatto alla mera riproduzione meccanica del reale, la fotografia è stata utilizzata come strumento di potere attraverso cui dar vita ad una certa idea della realtà. 

Attraverso questo panel si cercano contributi che focalizzino sulla relazione tra fotografia e potere nelle sue varie manifestazioni nella cultura italiana attraverso il XIX e il XX secolo. 

In che modo lo stato-nazione ha fatto uso della fotografia?

Cosa ci dice il mezzo fotografico a proposito delle pratiche culturali ed economiche che lo producono? Qual è il ruolo giocato dalla fotografia nell'affermazione dell'industria nascente?

In che modo la fotografia fu impiegata nella creazione dell'immagine di potere propria del ventennio fascista e di quello berlusconiano? In che modo questa è stata impiegata come medium critico? Esiste un'interpretazione specificamente italiana della rivoluzione digitale?

Possibili topics possono includere, ma non sono limitati a, nazionalismo, colonialismo, la Questione meridionale, emigrazione e immigrazione, il fenomeno dei paparazzi, l'industria del foto-giornalismo e le rappresentazioni di genere.

 

Gli abstract (300 parole) e una breve bio in italiano o inglese devono essere inviati a:

Marco Andreani marcoandreani18@yahoo.it<mailto:marcoandreani18@yahoo.it

Marco Purpura mrcpurpura@gmail.com<mailto:mrcpurpura@gmail.com

 

entro il 5 dicembre 2013

 

Sessione 2

Photography and Writing: from Illustrated Novels to Weekly Magazines

 

Organizzazione: Pasquale Verdicchio (University of California San Diego), Nicoletta Pazzaglia (University of Oregon)

Sponsor: Italian Art Society

 

Questa sessione esplora le relazioni tra immagine e testo letterario in Italia. Nel corso del XX secolo, la crescente diffusione oltre che il consumo di immagini fotografiche non ha ricevuto l'adeguata attenzione all'interno dei circoli degli intellettuali, dato il primato di cui la scrittura ha sempre goduto in un contesto culturale imbevuto di idealismo à la Benedetto Croce, e data la netta e chiara distinzione tra cultura elevata e cultura popolare. Una simile mancanza di interesse nella fotografia era propria di un certo giornalismo, che si basava quasi unicamente sui testi scritti, così come di tutto il mondo dei letterati e degli scrittori qualificati. Nonostante ciò, l'indiscusso successo commerciale delle riviste illustrate giocò un ruolo significativo nello sviluppo di tendenze culturali e politiche attraverso il secolo, indulse il fascismo e il neorealismo. Come se non bastasse, negli anni Sessanta, settimanali illustrati come  Epoca, Tempo e L’Europeo pubblicarono inserti di successo che includevano centinaia di fotografie e furono spesso curarti da firme prestigiose, da Enzo Biagi a Indro Montanelli. Allo stesso modo, alcuni scrittori abbracciarono lo stesso mezzo fotografico: Giovanni Verga fu un fotografo, Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini uscì in un'edizione illustrata, Cesare Zavattini e Paul Strand produssero un photo-book, Un paese, e Lalla Romano scrisse e lavorò a dei romanzi fotografici. 

Si accettano contributi che analizzino il rapporto tra testo letterario e fotografia in Italia da una varietà di punti di vista e metodologie teoriche. 

 

Gli abstract (300 parole) e una breve bio in italiano o inglese devono essere inviati a:

Nicoletta Pazzaglia nicol179@gmail.com<mailto:nicol179@gmail.com> entro il 5 dicembre p.v.

 

 

Sessione 3

Maestri ticinesi, magistri grigioni: Swiss-Italian Architects and Craftsmen in Early Modern Europe

 

Organizzazione: Susan Klaiber (Winterthur, Switzerland)

Sponsor: Italian Art Society

 

Le regioni di lingua italiana della Svizzera moderna esportarono competenze significative nel settore delle costruzioni in tutta Europa. Questi architetti, costruttori e artigiani (stuccatori) emigrati lavorarono presso monasteri, corti e mecenati di Germania, Austria, Italia, Polonia, Repubblica Ceca. Anche se spesso sono state studiate dai teorici svizzeri e delle rispettive regioni di migrazione, la conoscenza internazionale di simili carriere rimane generalmente piuttosto bassa. Presi nella loro totalità, nonostante questo, gli architetti e gli artigiani italo-svizzeri rivestirono un ruolo importante come agenti di scambio culturale attraverso le loro carriere itineranti nell'Europa della prima modernità. Queste figure includono Domenico Fontana, Carlo Maderno e Carlo Fontana a Roma; Enrico Zuccalli e Giovanni Antonio Viscardi in Baviera; e Giovanni Battista Quadro in Polonia.  

La letteratura scientifica  su questi uomini  è tanto ricca quanto dislocata, come la produzione architettonica che incarna. Pubblicazioni rappresentative comprendono, in italiano, il catalogo Il giovane Borromini (1999), e i libri di Tommaso Manfredi (2008) e Marcello Fagiolo (a cura di, 2008); lavori in tedesco di Sabine Heym (1984), Max Pfister (1991) e Michael Kühlenthal (a cura di, 1997); o diverse pubblicazioni in polacco e italiano di Mariusz Karpowicz. Questa sessione ha l'intento di muovere verso una visione d'insieme del lavoro dei “maestri ticinesi” e dei “magistri grigioni”, attraverso un lavoro comparativo e multidisciplinare. La sessione accetta paper su qualsiasi aspetto del lavoro italo-svizzero nelle costruzioni europee dei secoli che vanno dal 1400 al 1800. 

 

Gli abstract (300 parole) e una breve bio in italiano o in inglese devono essere inviati a:

Susan Klaiber (sklaiber@bluewin.ch<mailto:sklaiber@bluewin.ch) entro il 5 dicembre 2013.






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