Nouvelles histoires de fantômes
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Nouvelles histoires de fantômes

Nouvelles histoires de fantômes è una installazione particolarmente toccante nata da un'idea di Georges Didi-Huberman e Arno Gisinger sulla scorta del celebre Mnemosyne di Aby Warburg. Il risultato non è né una mostra né un'opera d'arte nel senso canonico del termine ma la presentazione, in forma totalmente nuova, di una straordinaria meditazione sul modo in cui la fotografia e il cinema sono stati in grado di estendere l'effetto di capolavori del passato che sono testamenti per l'umanità. 
Verso la fine della sua vita, Aby Warburg coniò un memorabile aforisma che cristallizzò il suo pensiero storico e antropologico circa le immagini così come il suo metodo nell'uso dell'Atlante di immagini, affermando che si trattava di un problema legato ad una sorta di "storia di fantasmi per adulti" (Mnemosyne. Grundbegriffe, II, 2 luglio 1929). 
Nel 2010, sulla base di questa suggestione – indotta dai termini atlante, store e fantasmi – Georges Didi-Huberman concepì una mostra estesa intitolata "Atlas", presentata con diverse variant press il Museo Reina Sofía di Madrid, il ZKM di Karlsruhe ed il Deichtorhallen-Sammlung Falckenberg di Amburgo. In questo processo di trasformazione perpetua, la mostra era destinata ad assumere una forma totalmente nuova quando Arno Gisinger accettò di realizzare, con circa milleduecento immagini, una interpretazione fotografica più ampia del progetto iniziale. Si ottenne questo traguardo  non solo attraverso gli oggetti contenuti nella mostra, ma anche grazie al processo del farsi stesso della mostra, attraverso la sua messa in scena, i suoi aspetti più nascosti e le sue coincidenze imparziali.
Questa mostra tratta quindi della vita fantasmatica delle immagini, che determina la nostra memoria contemporanea così come quella storica ed artistica. Essa assume la forma di un omaggio moderno al lavoro di Aby Warburg il cui Atlante delle Immagini mise insieme un migliaio di esempi figurativi in cui l'intera storia delle immagini fu arrangiata in modo tale che noi potessimo percepire in una visualizzazione unitaria i problemi fondamentali della cultura occidentale. 







La mostra